Minuti preziosi

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“Aspettatemi, ci metto due minuti” afferma la collega che corre in bagno alla vigilia della pausa pranzo.
… Due minuti – come tutto l’universo temporale – è un concetto relativo.

Ma chi ha una percezione accurata del tempo, può provare la ‘regola dei due minuti’ di David Allen: se devi fare qualcosa che si può fare in due minuti, falla subito.

L’opposto sarebbe inefficiente: riprogrammare un’attività – se pur breve – richiede tempo, e si somma alla possibilità di dimenticarla.

Certi individui dovrebbero adottarla seduta stante: l’editore a cui ho mandato il mio ultimo manoscritto – ad esempio – dice che non ha mai tempo di leggerlo.

Basterebbe chiedergli di spezzare il testo in un centinaio di parti e di iniziare con le prime trenta righe.
Ma per il resto, la regola nasconde diverse insidie – che elenco subito perché mi impiega meno di centoventi secondi.

Basata solo sul fattore tempo, non contempla altri parametri, come la gradevolezza.
Una volta adottata, occorrerà – ad esempio – rispondere subito alle domande di un capo, coniuge, collega.

Anche a quelle che si rimanderebbero volentieri: hai già fatto benzina, pagato la tassa sui rifiuti, richiamato l’idraulico?

Ostacola il flusso di lavoro in cui si è immersi: si dovrebbe interrompere ciò che si sta facendo per espletare l’attività-2-min.
Un singhiozzo di incombenze che non aiuterebbe a finire il progetto principale entro l’ora di cena.

E poi: chi stabilisce che per una certa attività servono due minuti e non di più?

Ho un collega che sputa sentenze un attimo dopo aver letto – nemmeno tutto secondo me – i report che gli vengono messi in mano.

Io, se non rifletto sul paper almeno mezz’ora, non mi pronuncio.

E’ tuttavia una regola consigliata da coach e trainer per instaurare sane abitudini da consolidare.
Fare ginnastica per due minuti, leggere, meditare.

Elette ad attività da fare, a colpi di due minuti, dopo un anno promettono addominali da Ronaldo, e la lettura completa de ‘Il metodo Warren Buffet’.

Poi ci sarà chi – quei due minuti – li userà sistematicamente per rollarsi una cartina o per prelevare la barretta Lindt dalla macchinetta, ma è un’altra storia.

La regola nasce per combattere la procrastinazione.

Ma attenzione, anche per fare un veloce programma di procrastinazione potrebbero servire appena due minuti: un autogol che ti fa inceppare la rule in un men che non si dica.

 

Marcella Manghi

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