Divenire

divenire

Vedere le spettacolari foto fatte dal James Webb Space Telescope (la cui realizzazione è stata piuttosto laboriosa come raccontiamo in Impatto) mi ha ricordato una verità fondamentale: l’universo è in continua espansione, è un continuo divenire.

Le foto infatti, ci mostrano un’ammasso di galassie come appariva 4,6 miliardi di anni fa e consente agli scienziati di osservare meglio questo continuo movimento.

L’universo continua ad espandersi, stelle e pianeti nascono, si trasformano e muoiono.
Il cambiamento è una costante dell’universo. Tutto è in un costante stato di trasformazione.

Essere è in realtà un continuo divenire.

E questo vale anche per noi essere umani, che dell’universo siamo un’infinitesima parte.
Noi stessi, le nostre relazioni, le nostre organizzazioni e comunità.
Tutto è in continuo divenire.

Eppure, ce ne scordiamo facilmente.

Nel suo fantastico TED Talk, lo psicologo Dan Gilbert, dice che “gli esseri umani sono lavori in corso che credono erroneamente di essere finiti.

Siamo così abituati a misurare il valore delle cose su ciò che collezioniamo, che preferiamo raccontarci usando il passato e dare etichette al nostro presente.

Se ci fate caso, gran parte della narrazione di noi, in particolare a livello professionale, è incentrata su successi e risultati ottenuti in passato e su come questi diano valore a chi siamo oggi.

Siamo più bravi a raccontare come siamo arrivati fino a qui che a dire dove stiamo andando.

È comprensibile. In fondo passato e presente sono noti e certi.
Il futuro è immaginato, in gran parte ignoto e molto incerto per definizione.

Gilbert, le cui ricerche hanno evidenziato come sottovalutiamo ampiamente l’entità del cambiamento che ci attende nel futuro nonostante siamo consapevoli di essere cambiati molto nel passato, chiama questo fenomeno “illusione della fine della storia.

Dice che probabilmente è dovuto al fatto che è molto più facile ricordare il passato che immaginare il futuro.

Eppure, la storia ci insegna che il vero valore di ogni persona o azienda, non è tanto in ciò che ha già fatto e in dove si trova oggi, ma in ciò che può creare in futuro.

Dovremmo insomma porre molta più attenzione sulla nostra traiettoria che sui nostri risultati.

Quanto bello e di ispirazione sarebbe se tutti ci presentassimo non solo attraverso cosa abbiamo fatto e chi siamo oggi, ma anche condividendo chi vogliamo diventare domani.

Lo so, non è facile e ci vuole parecchio coraggio.

Dire pubblicamente “questo è ciò che vogliamo diventare” è rischioso, perché il successo non è affatto garantito.
Eppure è il punto di partenza per iniziare a creare quel futuro.

Chi stai diventando? Cosa volete diventare come azienda?

 

Fabio Salvadori
Autore, innovatore di persone ed esperto nel non sapere in divenire.

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