Il genuino potere dell’invito

Come si trasforma una comunità? Quali passaggi ci vogliono?


Per le organizzazioni che costruiamo, viviamo e frequentiamo – dal gruppo di lavoro in ufficio, alla squadra di calcetto fino alla Social Street – sono già domande eterne, ma sono domande non da poco, soprattutto nei mesi di grande rimescolamento delle abitudini e delle capacità di gestione degli spazi e dei luoghi che stiamo vivendo.
Come si trasforma una comunità a distanza, un gruppo che da mesi si incontra ormai prevalentemente via web, è la stessa domanda aggiornata al tempo presente. Come si salda la collaborazione tra le persone, come si sostiene la loro produttività, se non sono quasi mai in ufficio o in sede è la sua versione pratica. A questo giro, infatti, ragionare sulla comunità è più complesso, dati gli ostacoli recenti. C’è quindi un bisogno pressante di pensarci ancora più in profondità.

Un approccio interessante alle evoluzioni, ed alle costrizioni che toccano proprio le comunità del lavoro di questo tempo, si trova sul MIT Sloan Management Review: l’articolo The changing world of work tenta di dare alcune risposte preziose, quasi tutte impostate sul nuovo modo in cui un leader, un capo o un responsabile possa ri-considerare il rapporto con le persone del suo gruppo. Spunti buoni, appunto, per questo tempo.
Invece Community – la struttura dell’appartenenza di Peter Block va oltre le contingenze del presente, e fa emergere modalità più lunghe per costruire e trasformare una comunità. Per lunghe si intende sempreverdi, quindi in grado di cementare con forza quei pilastri su cui una comunità si costruisce e regge per lungo tempo. Ingredienti indispensabili ad ogni contesto.

L’ambizione grandissima del libro di Block è di individuare, e consegnarci, una traccia efficace da seguire per strutturare una comunità di appartenenza, anzi, per strutturare qualsiasi comunità. L’appartenenza va considerata come una colla intangibile che rende gli individui desiderosi di partecipare, porsi domande, conversare senza inibizioni sulla cosa da fare, sul come farla, sul chi abbia il talento per farla meglio e su quanta fatica si sia disposti a metterci.

Non chiederti cosa il tuo Paese può fare per te, ma cosa tu puoi fare per il tuo Paese è un’abusata frase di JFK, ma potrebbe servirci per comprendere il ribaltamento di paradigma che Block ci suggerisce in questo libro, dove appartenenza significa che la comunità appartiene al singolo, non viceversa. Solo il leader che lo capisce, quello capace di ascolto, è in grado di convocare il singolo in una comunità che comincia sempre da un piccolo gruppo e dove il piccolo gruppo resta la cellula in grado di moltiplicarsi ed essere efficace anche quando le dimensioni crescono.

Ma comincia tutto da un invito potente, quanto genuino, che suona come Vieni, qui c’è una cosa che è tua.

 

 

Antonio Belloni

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Dalla frammentazione alla connessione

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