L’Era della Consapevolezza

consapevolezza

Viviamo in quella che esperti e storici chiamano l’Era dell’Informazione.

Un periodo storico iniziato a metà del XX secolo in cui il mondo è passato dalla centralità della produzione industriale a quella basata su informazione e informatizzazione.

In quest’era, quindi, l’informazione è la valuta principale.

L’Era dell’Informazione è decisamente breve se paragonata alle ere precedenti.
D’altronde questo è un trend nella storia dell’umanità.

Siamo passati dai migliaia di anni del Neolitico ai due secoli dell’Era Industriale.

Nell’era in cui viviamo, grazie alla nostra capacità crescente di immagazzinare ed elaborare dati, l’umanità è progredita a velocità impensabile. Almeno in alcuni settori.

La sensazione è che i progressi smodati nel campo dell’intelligenza artificiale stiano ulteriormente accelerando questo processo evolutivo avvicinandoci al picco di questa era.

Stiamo lasciando indietro noi stessi?

Con questa domanda si apre la mia prefazione al libro Impatto.

Una delle motivazioni che mi spinse a scrivere il libro, era la crescente sensazione che questa corsa sempre più veloce verso il futuro stesse lasciando indietro parte dell’umanità.

Avevo la sensazione che ci stessimo disumanizzando, e questa cosa mi turbava al punto da spingermi a esplorare un modo nuovo di fare innovazione.

Un modo inclusivo che non lasciasse parti indietro: la riconnessione con la mia spiritualità.

Nei quasi due anni dall’uscita del libro, questa accelerazione, in particolare proprio nei campi della robotica e dell’intelligenza artificiale, ha dato un ulteriore e significativo strappo.

Uno strappo che sta creando una discontinuità che ci costringe a mettere in discussione diverse certezze.

A partire dal cosa significa essere umani.

Uno strappo che sta aprendo le porte a quella che ritengo sia la prossima fase dell’evoluzione umana: l’Era della Consapevolezza.

Si tratterebbe di un’epoca che, partendo proprio dalle possibilità aperte dall’Era dell’Informazione, ci porterebbe a trovare nell’essenza stessa della nostra umanità la capacità di trascendere i paradigmi attuali per andare oltre, in territori nuovi, inesplorati e senza sentieri.

Io sostengo che la verità sia una terra senza sentieri e che non ci si possa avvicinare ad essa per nessun sentiero.
—Krishnamurti’s Dissolution Speech

Questa nuova Era parte da un risveglio spirituale, un cambiamento di paradigma critico che riconosce che gli esseri umani non sono solo le macchine biofisiche più avanzate del pianeta.

Dobbiamo cioè riconoscere che esiste una realtà fondamentale e sottostante (che nel libro chiamiamo coscienza o consapevolezza) da cui deriva la materia, nel senso più ampio del termine.

L’Era della Consapevolezza ci chiede di andare oltre la nostra capacità di acquisire e processare informazioni per esplorare l’intero spettro della nostra umanità, e da lì costruire una collaborazione armoniosa tra uomo e macchina.

Per farlo è necessario espandere la nostra consapevolezza attraverso un processo di sottrazione che ci permetta di rimuovere quei condizionamenti che ci trattengono dall’esprimere il pieno potenziale creativo della nostra umanità.

L’Era della Consapevolezza ridefinirà tutti i settori.

Se l’intelligenza artificiale può diventare il fattore accelerante, è l’espansione dell’essenza umana che può determinare il successo in ogni campo.

Questa nuova era ha il potenziale di evolvere l’umanità, dalla gestione della diversità alla promozione dell’unicità, dal focus sulla competizione alla partecipazione di tutti, dalla raccolta e trasferimento di informazioni alla connessione e alla trasformazione delle persone, dalla crescita mediante addizione all’espansione attraverso la sottrazione.

Fabio Salvadori

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